- Terre rare: accordo USA-Ucraina senza l’UE
L’accordo tra Stati Uniti e Ucraina sulle terre rare, firmato il 30 aprile 2025, rappresenta un passo significativo nella cooperazione economica e strategica tra i due paesi.
Questo accordo stabilisce un “Fondo per gli Investimenti nella Ricostruzione” congiunto, finanziato attraverso i proventi derivanti dallo sfruttamento di risorse minerarie ucraine, tra cui litio, titanio, grafite e terre rare. L’Ucraina contribuirà con il 50% delle entrate future, mentre gli Stati Uniti forniranno supporto finanziario e tecnico per lo sviluppo delle infrastrutture necessarie.
Tuttavia, l’accordo ha suscitato preoccupazioni in Ucraina, poiché inizialmente non includeva garanzie di sicurezza contro potenziali aggressioni russe.
Zelensky ha rifiutato la proposta iniziale, sottolineando la necessità di legare lo sfruttamento delle risorse minerarie a impegni concreti per la difesa del paese.
Dopo intensi negoziati, le parti hanno raggiunto un accordo che prevede l’istituzione di un fondo congiunto per la ricostruzione, ma senza includere garanzie di sicurezza esplicite. Inoltre, l’accordo non riguarda le risorse minerarie già in produzione, come quelle gestite da Naftogaz e Ukrnafta.
Tempi lunghi, rischi altissimi
Una cosa è certa l’estrazione delle risorse minerarie potrebbe richiedere anni a causa della necessità di bonificare le terre da mine e ordigni inesplosi, nonché della presenza di giacimenti in territori attualmente sotto controllo russo.
In sintesi, l’accordo sulle terre rare tra Stati Uniti e Ucraina segna una nuova fase nella collaborazione bilaterale, con implicazioni significative per la sicurezza e l’economia dell’Ucraina.
Per quanto mi riguarda il dato veramente rilevante di questo accordo non è tanto quello che si è generato da un punto di vista economico quanto più che altro quello geopolitico, infatti, tale intesa ha letteralmente messo fuori gioco l’Unione Europea, nonostante molti dei minerali coinvolti siano fondamentali anche per l’industria europea, soprattutto per la transizione verde e digitale.
Per tale ragione un erede della famiglia Rothschild, Nathaniel Rothschild scrisse ai membri del governo britannico.
“L’Ucraina è un tassello essenziale, che non possiamo permetterci di perdere nella scacchiera geopolitica… senza l’Ucraina il nostro ordine globale non sopravviverà”
L’isolamento dell’UE ha varie letture
1. Priorità strategiche ucraine: L’Ucraina cerca il massimo supporto militare e politico in tempi rapidi, e gli USA possono offrire garanzie e risorse più concrete e tempestive rispetto all’UE, spesso più lenta nel processo decisionale.
2. Leadership economica USA: L’accordo consente agli Stati Uniti di garantirsi l’accesso privilegiato a risorse critiche, riducendo la dipendenza dalla Cina e rafforzando il proprio controllo sulle catene globali di approvvigionamento.
3. Marginalizzazione dell’UE: Questo gesto potrebbe essere interpretato come una sfiducia nei confronti della capacità dell’Europa di intervenire efficacemente sia in termini di sicurezza sia di investimenti post-bellici. Punto fondamentale per Trump.
Il continuo declino dell’UE
Questo scenario mette in discussione la centralità geopolitica dell’UE anche nei Balcani e nell’Est europeo pertanto si potrebbe anche azzardare l’ipotesi che la “Dittatura Europea” potrebbe implodere da un momento all’altro considerando le attuali tensioni strutturali interne e la sua crescente marginalizzazione geopolitica in molteplici scenari cruciali come appunto anche quello ucraino. Tuttavia, se non si dovesse verificare un’implosione immediata l’UE ne esce ulteriormente indebolita a causa di vari fattori come ad esempio:
1. Disunità politica interna: le divergenze tra Est e Ovest, Nord e Sud dell’Europa, specialmente su temi come migrazione, difesa, energia e rapporti con gli USA e la Cina, minano la capacità dell’UE di agire come un soggetto coeso.
2. Lentezza decisionale: il meccanismo decisionale dell’UE, spesso paralizzato dal principio dell’unanimità, è un handicap serio in un contesto geopolitico che richiede risposte rapide.
3. Dipendenza strategica: l’UE dipende ancora fortemente dagli USA per la difesa (NATO) e sta faticando a costruire una vera autonomia strategica, rendendosi così vulnerabile ai cambiamenti di politica estera statunitense (come si è visto con Trump).
4. Perdita di influenza nelle crisi vicine: il fatto che l’Ucraina preferisca cercare accordi diretti con gli USA piuttosto che con Bruxelles è un segnale forte che l’UE viene vista più come un attore economico che come una potenza geopolitica.
Ormai è un dato di fatto che la “Dittatura Europea” è al collasso, in un declino senza fine che non le porterà nulla di buono al suo status… e di questo non posso che esserne felice.
Come dico sempre, il nostro primo nemico non sono gli Stati Uniti d’America, non è la Cina e tanto meno non lo sono i russi, il nostro primo nemico rimane sicuramente l’UE e il suo EuroDisastro… e che Dio ci scampi quanto prima da questo fardello!
Cosimo Massaro
- Le CBDC e la guerra economica globaleLe CBDC (Central Bank Digital Currencies) ovvero le Valute Digitali delle Banche Centrali, sono parte di un conflitto monetario senza esclusione di colpi, di tutti contro tutti, si è attivata su molteplici piani coinvolgendo sia il mondo multipolare che quello unipolare.I dazi di Trump, hanno messo in moto un meccanismo di ritorsioni che sicuramente metteranno la pietra tombale al mercato globale per come lo abbiamo conosciuto i tutti questi anni.Una situazione in continuo cambiamento che rende difficile anche poter dare le giuste informazioni, come ad esempio la sospensione dei dazi per 90 giorni da parte di Trump, limitandoli solo al 10% a tutti quei Paesi che non hanno attuato contro mosse al rialzo come ha fatto invece il Paese del dragone.
La guerra dei dazi contro la Cina
Comunque sia, il Presidente statunitense sta mettendo in atto la guerra commerciale più dura proprio contro la Cina, tanto che ha aumentato i dazi del 125% su tutte le merci cinesi importate negli Stati Uniti, aggiungendoli a quelli già esistenti del 20% per un ammontare che sfiora il 145%.
Teniamo presente che il debito pubblico statunitense detenuto dalla Cina fino a marzo 2025, ammonta a ben 759 miliardi di dollari pari all’8,92% del totale debito pubblico detenuto all’estero, pertanto i cinesi come contromossa stanno scaricando i loro titoli senza acquistarne dei nuovi mettendo in forte crisi la stabilità dei conti USA.
La guerra ai mercati globali in pratica si sta rivelando senza esclusione di colpi tanto da poter causare un vero e proprio crollo globale di tutto il sistema per come lo abbiamo conosciuto in tutti questi anni in stile “crisi del ’29” e la Grande Depressione.
CBDC: la nuova moneta distopica
A questo punto bisognerebbe anche analizzare come il sistema usurocratico globalista si sta organizzando per programmare un’eventuale nuovo sistema economico monetario globale.
Dobbiamo sempre stare attenti al loro modus operandi che consiste nel classico schema PROBLEMA-REAZIONE-SOLUZIONE.
Attraverso le CBDC, la nuova forma di moneta che il sistema delle Banche Centrali sta cercando di mettere in atto e che dovrebbe sostituire totalmente il denaro contante e quello elettronico, emesso in seconda battuta dalle banche commerciali, attraverso il signoraggio secondario.
Quindi un nuovo sistema monetario che oltre ad essere sempre a debito sarà in grado di controllare completamente ogni singolo cittadino dato che tale nuova moneta non avrebbe più bisogno nemmeno di un intermediario bancario né di un conto corrente.
Questa nuova valuta, infatti, sarebbe emessa direttamente all’interno di un portafoglio cliente che in Italia è rappresentato da un’applicazione scaricabile nei propri smartphone denominata “IT-Wallet” *
Una valuta sperimentata già in Cina nel 2021 con il grave pericolo del controllo totale su ogni singolo individuo dato che ogni cosa sarebbe tracciata in tempo reale grazie anche all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.
Tale ulteriore centralizzazione del potere monetario in mano ai soliti noti esporrebbe ognuno di noi al forte rischio del blocco dei propri danari e addirittura della loro confisca da parte del sistema, qualora non fossimo in linea con i loro diktat.
Così facendo il potere globalista potrebbe minare l’autonomia economica di tutti i singoli cittadini in tempo reale.
Un sistema, comunque sia, notevolmente pericoloso e anche vulnerabile da possibili cyberattacchi o guasti tecnici di sistema che se dovessero accadere causerebbero gravi danni a tutta la società.
Un sistema che elargisce una valuta a scadenza e non cumulabile attraverso il risparmio, proprio come elargisce il falso reddito di cittadinanza, e la utilizza appunto come strumento preparatorio a far abituare la gente a questa nuova realtà distopica.
Trump dice “NO” alle CBDC
Su tale piano, bisogna dire che il Presidente Donald Trump non intende creare una tale valuta negli Stati Uniti, tanto da vietarla ufficialmente tramite un decreto esecutivo che ha firmato il 23 gennaio 2025, intitolato “Strengthening American Leadership in Digital Financial Technology”.
Questa decisione è motivata dalla volontà di proteggere i cittadini americani dai pericoli di una CBDC, che egli considera una forma di moneta “tirannica” in grado di compromettere la sovranità di ogni singolo individuo e la stabilità finanziaria.
In conclusione per evitare di cadere in questo possibile delirio del controllo totale è bene essere categorici su tale punto pertanto risulta necessario non scaricare mai l’applicazione “IT–Wallet” e dire NO a tutto questo.
Questa è un’altra linea rossa che non dobbiamo permettere loro di oltrepassare come abbiamo fatto contro i sieri genici sperimentali poiché ne va della nostra vita e della nostra libertà.
*NOTA: IT-Wallet è un portafoglio digitale che permette di conservare e gestire documenti importanti in formato digitale sullo smartphone ed è stato sviluppato dal governo italiano in collaborazione con PagoPA, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e altri enti pubblici.
Cosimo Massaro
- Trump e la “scure” dei daziDopo i dazi di Trump le borse di tutto il mondo vanno a picco. Mettiamo un po’ di ordine nelle idee e cerchiamo di capire cosa sta accadendo sul piano della guerra monetaria a livello globale in modo tale da comprendere anche lo scontro sul piano commerciale, altrimenti avremo sempre una visione distorta per colpa delle informazioni di regime.
La fine del petrodollaro
Il mondo multipolare, con il processo di dedollarizzazione ormai in fase avanzata, sta praticamente azzerando l’utilizzo del dollaro come moneta di riferimento per gli scambi commerciali. Gli Stati Uniti hanno fatto esplodere il loro debito pubblico, che a dicembre 2024 ha toccato i 36.200 miliardi di dollari, raggiungendo cifre assurde, fuori controllo e ormai ingestibili. In sintesi, i globalisti guerrafondai — attraverso il loro Deep State — hanno portato gli USA alla bancarotta, gestendo la politica americana e utilizzando il popolo statunitense come braccio armato per imporre il Nuovo Ordine Mondiale… purtroppo per loro ormai fallito!
America First
Pertanto bene sta facendo Trump nel rivedere al rialzo i dazi in modo tale da riequilibrare gli scambi e il disavanzo commerciale con gli altri Paesi per far ripartire l’economia interna e per tutelare il mondo del lavoro e della produzione americana, tutto in linea secondo il suo motto “America First”, cioè prima l’America. Una politica commerciale che avremmo dovuto applicare anche noi quando ebbe inizio la globalizzazione dopo la caduta del muro di Berlino.
Uomini come Prodi, Dalema e Draghi giusto per citarne alcuni, se non avessero tradito e svenduto l’Italia, avrebbero dovuto tutelare con i dazi le nostre aziende e i nostri prodotti dall’invasione di merci a basso costo provenienti soprattutto da quella Cina fatta diventare grande dagli stessi globalisti per destabilizzare l’Occidente e in particolar modo il nostro Paese particolarmente manifatturiero. Oggi purtroppo abbiamo un’Italia in macerie dal punto di vista produttivo, perché governi e politiche scellerate hanno distrutto migliaia di aziende italiane e partite IVA, attuando un vero e proprio “genocidio economico”.
L’incubo della bancarotta
In pratica Trump non ha nessun’altra scelta dato che il debito pubblico non lo si può più sostenere attraverso il dollaro globalizzatore e il suo signoraggio planetario quindi per salvare gli Stati Uniti dalla bancarotta non gli rimane altra scelta se non quella di far riprendere l’economia interna in modo tale da dare un vero valore ad un nuovo dollaro americano che abbia alla base una ricchezza reale a differenza di quello attuale che è praticamente solo carta straccia. Dopo l’attuazione dei dazi ha dichiarato: “Faremo pagare quello che gli altri ci tassano.
Reciprocità significa che faremo agli altri quello che fanno a noi, è molto semplice… li tasseremo la metà di quello che ci tassano… l’Ue ci fa pagare il 39% e noi imporremo dazi al 20%”, a questo punto possiamo dire che è stato anche magnanimo. Per Israele le tariffe saranno del 17%, per il Brasile al 10% “(Tutto Il mondo) ci ha rubato per 50 anni ma non accadrà più. Questa sarà l’età dell’oro dell’America.”, su questo punto non sono d’accordo con il suo pensiero in quanto gli USA attraverso l’egemonia globale del dollaro (moneta debito) hanno tratto enormi profitti da signoraggio a livello planetario. In conclusione afferma giustamente: “Se volete dazi zero, venite e produrre in America”
La posizione dell’Italia
Purtroppo noi italiani momentaneamente siamo collocati dalla parte sbagliata della barricata pertanto ci toccherà ancora soffrire. Sicuramente i dazi americani metteranno anche a dura prova la nostra già provata economia, ma la colpa è solo esclusivamente dell’Unione Europea (con le sue folli politiche a visione globalista) e anche dei nostri politicanti che hanno permesso che tutto ciò accadesse, senza nessuna difesa del made in Italy.
In pratica Trump sta operando su più fronti:
1) Spostare nuovamente il conflitto dal piano militare a quello economico monetario2) Rivitalizzare l’economia interna3) Dare valore sottostante ad un nuovo dollaro USA4) Riprendere il controllo geopolitico di quegli asset strategici funzionali alla guerra commerciale come ad esempio il canale di Panama5) Abbattere lo sperpero di denaro pubblico attraverso il lavoro messo in atto da Elon Musk con il DOGE ( sicuramente l’azione più significativa realizzata dal DOGE è stata quella di chiudere l’USAID, l’ente che finanziava non solo negli USA ma anche in tutto il mondo, la diffusione dei dis-valori globalisti )È necessario un cambio di rotta
Pertanto se vogliamo salvarci quanto prima dall’ulteriore disastro al quale ci vogliono condurre i globalisti luciferini, l’Italia dovrebbe cambiare rotta riprendendo quel suo importante ruolo che gli spetta di diritto per tradizione storico-culturale e spirituale come Paese di congiunzione tra Russia e Stati Uniti.
I globalisti sanno benissimo che se l’Italia si dovesse liberare dal loro giogo le loro ultime speranze di sopravvivenza svanirebbero immediatamente, per tale ragione il Deep State a trazione “anglo-kazaro” sta facendo di tutto per tenersi sotto controllo la loro colonia più importante e cioè appunto l’Italia.
Coincidenza che il Re Carlo III d’Inghilterra e sua moglie Camilla il 9 aprile stanno venendo in Italia dove è stato già fissato l’incontro in Parlamento?
Io credo proprio di no…sicuramente verranno ad imporre i loro diktat. Auguriamoci per tutti noi che ci sia uno scatto di orgoglio da chi per ora ha in mano le redini del nostro amato Paese per far sí che agiscano per il bene del popolo italiano e non per gli interessi dei globalisti.
Cosimo Massaro
- Globalisti sempre più incattiviti
Prendendo spunto dai notevoli accadimenti ad opera dei globalisti, desidero fare un po’ il quadro generale dell’attuale situazione geopolitica che ci vede coinvolti in prima linea.
Il manifesto di Ventotene
Data la polemica innestata dopo il discorso di Giorgia Meloni tenutosi in parlamento sulla critica al manifesto di Ventotene esprimo un mio breve punto di vista. Prendendo spunto da un post scritto su Facebook dal Prof. Daniele Trabucco, che condivido pienamente, è bene sottolineare che quel manifesto scritto nel 1941 a Ventotene messo alla base dei “valori” ( o meglio dis-valori) dell’Ue vi è una visione Kantiana, infatti in un suo passaggio Trabucco afferma: “Il progetto kantiano si basa su un’idea di pace garantita da un ordinamento giuridico sovranazionale, in cui gli Stati si sottomettono a un diritto cosmopolitico che limita la loro sovranità. Questo presuppone un’antropologia che vede l’uomo come soggetto autonomo capace di autodeterminarsi mediante la ragione “creatrice”, senza bisogno di un ordine naturale”. Tale prospettiva organizzativa è notevolmente limitata se non si tiene conto che esiste un ordine naturale delle cose, originato da una dimensione trascendentale che tenga sempre in equilibrio anche la nostra dimensione terrena portando con sé quel senso di giustizia ed equità tra i popoli ed i singoli cittadini.
Sicuramente è meglio ridare valore a quel pensiero aristotelico-tomistico in quanto portatore di equilibrio ed ordine, come giustamente riportato in questo ulteriore passaggio da Trabucco: “San Tommaso d’Aquino (1225-1274), seguendo Aristotele e la tradizione cristiana, afferma che la pace non è semplicemente l’assenza di guerra, ma il risultato dell’ordinamento delle cose secondo giustizia. La pace autentica è “tranquillitas ordinis”, ovvero la tranquillità che nasce dall’ordine, il quale a sua volta dipende dalla realizzazione del bene comune.”
In pratica la pace non potrà mai essere garantita da accordi astratti che lasciano il tempo che trovano e questo lo sapevano bene anche i romani tanto da riuscir a raggiungere all’interno del loro impero la cosiddetta “ Pax Romana” che durò circa due secoli, quindi qualsiasi organismo sovranazionale ne tanto meno la “super” Unione Europea che si vuol realizzare, potrà mai garantire pace e giustizia se assente di valori spirituali più alti.
I dazi di Trump
Quanto è accaduto in questi ultimi trecento anni è solo l’opera dei globalisti luciferini che hanno lavorato per costituire quel NWO ormai fallito. Com’è ormai fallita anche quella globalizzazione voluta dai globalisti, i quali hanno utilizzato anche la Cina per realizzare i loro loschi scopi, tra cui quello della distruzione di tutte le economie occidentali, compresa l’Italia, attraverso l’importazione di prodotti a basso costo. Prodotti che si sarebbero dovuti tassare nell’importazione attraverso dazi per tutelare la produttività interna e per difendere tutti quei diritti sui lavoratori acquisiti attraverso le tante battaglie sociali che purtroppo ormai sono andati tutti in fumo, di conseguenza Trump sta facendo molto bene attraverso i dazi, a voler difendere la produttività interna e il proprio mercato statunitense da quelle folli regole neoliberiste imposte attraverso i suoi organismi di controllo sovranazionali come in questo caso il WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio).Nuovi venti di guerra
Globalisti perdenti che vogliono a tutti costi la guerra per poter difendere fino all’ultimo il loro strapotere usurocratico fregandosene ormai anche di quel consenso popolare per legittimare tutto il loro operato. Ad essi non interessa più nemmeno mantenere quella maschera falsamente democratica poichè l’hanno gettata via, solo che questo li mostrerà per quello che sono realmente a tutti coloro che hanno occhi per guardare e cioè veri e propri mostri, pertanto ha pienamente ragione Georgescu quando dice: “Considero che ho compiuto la mia missione, ho esposto il demone in tutta la sua mostruosità, con tutta la sua essenza, ora una volta che vedi che cos’è l’inferno diventa una scelta di ciascuno se fare il proprio patto con il diavolo o rimanere con la fede in Dio.”
Cosimo Massaro
- Unione Europea, un morto che camminaPurtroppo in Europa abbiamo una classe dirigente totalmente asservita al potere globalista luciferino ed usurocratico che ci sta portando verso il baratro. Non si può spiegare in nessun altro modo le folli decisioni che stanno prendendo i tecnocrati europei, dove, con la loro cecità, non riuscendo ad interpretare lo spirito del tempo che sta stravolgendo il mondo, porteranno i popoli del vecchio continente a cadere in un baratro senza fine se non si interromperà questo auto flagellamento.
La minaccia interna all’Unione Europea
È un dato di fatto che da quando si è insediato il presidente Trump alla Casa Bianca gli eventi storici e geopolitici del mondo hanno preso un nuovo corso in pochissime settimane. Riporto qualche breve estratto del discorso del vice presidente USA, J.D. Vance, fatto alla conferenza per la Sicurezza di Monaco del 15 febbraio 2025 dove ha fortemente criticato il funzionamento della democrazia in Europa prendendo a schiaffoni i burocrati europei: “…la minaccia che più mi preoccupa nei confronti dell’Europa non è la Russia, non è la Cina, non è nessun altro attore esterno. Ciò che mi preoccupa è la minaccia dall’interno. La ritirata dell’Europa da alcuni dei suoi valori più fondamentali, valori condivisi con gli Stati Uniti d’America.”. Di seguito riferendosi alle dichiarazioni esplosive di Thierry Bretton*, ha detto: “Ora, mi ha colpito che un ex commissario europeo sia andato in televisione di recente e si sia mostrato compiaciuto del fatto che il governo rumeno avesse appena annullato un’intera elezione. Ha avvertito che se le cose non andranno secondo i piani, la stessa cosa potrebbe accadere anche in Germania. Queste dichiarazioni sprezzanti sono scioccanti per le orecchie americane. Per anni ci è stato detto che tutto ciò che finanziamo e sosteniamo è in nome dei nostri valori democratici condivisi. Tutto, dalla nostra politica sull’Ucraina alla censura digitale, è presentato come una difesa della democrazia. Ma quando vediamo i tribunali europei annullare le elezioni e alti funzionari minacciare di annullarne altre, dovremmo chiederci se ci stiamo attenendo a uno standard adeguatamente elevato, e dico noi stessi perché credo fermamente che siamo nella stessa squadra. Dobbiamo fare di più che parlare di valori democratici, dobbiamo viverli.”.I burocrati europeisti sono più realisti del re
Per non parlare delle dichiarazioni fuori luogo del presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, quando durante la sua lectio magistralis del 5 febbraio ha affermato quanto segue: “Questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’aggressione russa all’Ucraina è di questa natura”. Dichiarazioni che giustamente hanno indispettito fortemente la Russia. Ora bisognerebbe chiedersi come mai tutti i leaders europei si stanno comportando in questo modo così scellerato andando contro gli stessi interessi dei popoli europei? Ormai è noto a tutti che gli asset geopolitici globali stanno cambiando, USA, Russia e Cina (le tre super potenze) stanno facendo di tutto per arrivare a degli accordi per il riequilibrio del potere globale, tuttavia purtroppo i burocrati europei, più realisti del re, continuano a seguire le linee guida dettate dai globalisti anglo-Askenaziti sacrificando gli stessi popoli europei sull’altare dei loro interessi. Solo in questa ottica si può spiegare l’ulteriore pacchetto di sanzioni, il 16°, che l’Unione Europea ha varato contro la Russia, altrimenti sarebbe puro masochismo “tafaziano”.Un vertice inconcludente
Mentre l’Europa si comporta in questo modo contro i suoi stessi interessi, gli USA stanno aprendo alla Russia e scaricano Zelensky, tanto che Trump lo ha definito: “Comico mediocre e dittatore mai eletto… soldi Usa scomparsi”.A garanzia di quanto affermo ci sono i risultati che valgono meno di zero, usciti dal vertice convocato dal Presidente francese Emmanuel Macron dove ha visto riunirsi i capi di governo di Germania, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Spagna, Olanda e Danimarca.In pratica si stanno comportando come un gruppo di “adolescenti” che sono rimasti male nei confronti dei grandi del pianeta che a loro volta li stanno escludendo da tutti i tavoli delle trattative.L’Unione Europea è un morto che cammina
Che Dio ci scampi quanto prima da questa classe dirigente, augurandoci che cada al più presto questa “Dittatura Euopea” (Ida Magli docet) e a seguire la sua moneta debito, cioè l’ “EuroDisastro”. L’Europa in pratica è un morto che cammina, solo chi l’ha sostenuta incondizionatamente non ha più occhi per guardare e orecchie per sentire tutto il dolore che stanno subendo i popoli europei a causa sua. Prima crolla e prima inizieremo la ricostruzione del nostro amato Paese. Cosimo Massaro - Elon Musk: cosa bolle in pentola?Facciamo un po’ di chiarimenti in merito. Domenica 9 febbraio, Elon Musk, ha dichiarato che anche la Federal Reserve cioè la Banca Centrale USA, potrebbe essere messa sotto controllo dal “Dipartimento per l’Efficienza Governativa” (DOGE) tanto che ha scritto in risposta ad un utente che “Tutti gli aspetti del governo devono essere completamente trasparenti e responsabili nei confronti del popolo. Nessuna eccezione, inclusa, se non in modo particolare, la Federal Reserve”.Tutto questo non può che farmi piacere, però dobbiamo stare sempre attenti a non finire dalla padella alla brace. Il fatto che Elon Musk sia notevolmente critico sulle politiche monetarie della Banca Centrale statunitense è notorio e che la critichi anche per il fatto che sia fin troppo potente.
Il giudice distrettuale statunitense Paul Engelmayer blocca tutto.
Tale iniziativa da parte del DOGE per il momento è stata stoppata dal giudice distrettuale statunitense Paul Engelmayer, che attraverso una sentenza ha impedito ai procuratori generali del Dipartimento di accedere ai sistemi del Tesoro statunitense, citandoli anche in giudizio, affermando che la commissione presidenziale non ha nessun diritto di procedere al controllo: “Musk e DOGE non hanno alcuna autorità per accedere alle informazioni private degli americani e ad alcuni dei dati più sensibili del nostro Paese”.Elon Musk non si è risparmiato nelle critiche verso la sentenza tanto da definirla “assolutamente folle” e nei confronti del giudice Engelmayer, al punto tale da definirlo “un attivista che si atteggia a giudice”. In seguito, sfogandosi anche con un post su X ha affermato: “Come diavolo possiamo fermare le frodi e lo spreco di denaro dei contribuenti senza prestare attenzione a come vengono spesi?”Il Deep State si difende mostrando gli artigli.
Da tutto questo si evince che il Deep State cerca di difendersi, attraverso il sistema giudiziario, impedendo la bonifica di un settore strategico per il suo operato. Però è bene precisare che se da una parte è giusto fare pulizia dall’altra parte bisogna stare attenti a non gettare il bambino con tutta l’acqua sporca. Criticare l’attuale sistema monetario dominato dalle Banche Centrali al servizio dell’usurocrazia senza entrare nel merito della questione è poca cosa. È giunto il tempo di stabilire una volta per tutte chi deve essere il vero proprietario di quei valori monetari che si creano attraverso la convenzione sociale nell’atto della loro creazione.Esercitiamo una vera Sovranità Monetaria.
Quindi tra le tante cose corrette che si dovrebbero fare per esercitare una vera Sovranità Monetaria ci sarebbero, almeno per iniziare, le seguenti:- creare una Banca centrale nazionale ad azionariato popolare che possa emettere, per nome e per conto del popolo sovrano, tutta la massa monetaria non a debito, necessaria a sviluppare l’economia del Paese
- creare un circuito di pagamenti interno come asset strategico Nazionale in alternativa al circuito SWIFT per permettere la circolazione della moneta elettronica all’interno di un Paese, impedendo ai globalisti usurocratici di gestire tale asset strategico.
Non cadiamo sempre negli stessi inganni.
Non bisogna nuovamente cadere nell’inganno, come hanno già fatto nel nostro recente passato, quando nel 1992 siamo arrivati pronti ad accettare le privatizzazioni e la svendita di tutti i nostri asset strategici (pianificati sul “Britannia), grazie al lavaggio del cervello imposto anticipatamente alle masse, quando per almeno un decennio ci veniva raccontato che tutto il settore pubblico era troppo dispendioso e poco funzionale. Attualmente anche vari divulgatori della cosiddetta libera informazione, vorrebbero che la moneta fosse creata solo con sistemi decentralizzati attraverso una tokenizzazione, in modo tale da abbattere lo strapotere delle Banche Centrali, solo che così facendo si corre il rischio che la nuova massa monetaria potrebbe essere messa in circolazione sempre dai soliti ricchi, non certo da quel ceto povero che non possiede averi condannandolo perennemente al suo stato di povertà.La moneta deve essere dichiarata di proprietà del popolo.
È giunto il tempo di dichiarare la moneta di proprietà del popolo all’atto della sua emissione e di proprietà del portatore nella fase della sua circolazione.È giunto il tempo di creare la giusta quantità di massa monetaria funzionale alle esigenze del Paese contabilizzando tali valori monetari in un conto patrimoniale direttamente spendibile.È giunto il tempo di comprendere che tale valore monetario che nasce grazie alla convenzione sociale e senza riserva, deve poter “viaggiare” nel tempo attraverso uno strumento monetario metallico, cartaceo ed elettronico, con una quantità sempre equilibrata utile a sostenere i parametri demografici del Paese, gli scambi commerciali e i fabbisogni sociali. Cosimo Massaro - Net Zero avrà effetti disastrosiNet Zero è il regolamento sull’industria dell’UE a zero emissioni nette, un’iniziativa derivante dal piano industriale del Green Deal che mira ad aumentare la produzione di tecnologie pulite nell’UE. Ciò include la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra il più vicino possibile allo zero, con il riassorbimento delle emissioni rimanenti dall’atmosfera, dagli oceani e dalle foreste, attraverso l’adozione di energie rinnovabili, l’incremento dell’efficienza energetica e la trasformazione dei processi industriali.Questa legislazione attirerà investimenti e creerà condizioni migliori e un accesso al mercato per le tecnologie pulite nell’UE.L’obiettivo è fare in modo che la capacità di produzione strategica globale delle tecnologie a zero emissioni nette dell’Unione si avvicini alla capacità di produzione o raggiunga almeno il 40% del fabbisogno annuale di diffusione entro il 2030.Ciò accelererà i progressi verso il conseguimento degli obiettivi dell’UE in materia di clima ed energia per il 2030 e la transizione verso la neutralità climatica entro il 2050.Rafforzerà inoltre la competitività dell’industria dell’UE, creerà posti di lavoro di qualità e sosterrà gli sforzi dell’Unione europea per diventare indipendente dal punto di vista energetico.
Il regolamento
Semplifica inoltre il quadro normativo per la fabbricazione delle tecnologie necessarie. Ciò contribuirà ad aumentare la competitività dell’industria delle tecnologie a zero emissioni nette in Europa e ad accelerare la capacità di stoccaggio delle emissioni di CO2.La legislazione
Riguarda tecnologie che apporteranno un contributo significativo alla decarbonizzazione. Sostiene, in particolare, le tecnologie strategiche a zero emissioni nette disponibili sul mercato e che presentano un buon potenziale per una rapida diffusione. Queste tecnologie rafforzano la competitività industriale e la resilienza del sistema energetico dell’UE, consentendo nel contempo la transizione verso l’energia pulita.Il 6 febbraio 2024 il Parlamento europeo e il Consiglio d’Europa hanno raggiunto un accordo politico sul regolamento sull’industria a zero emissioni nette. Una volta formalmente adottato, entrerà in vigore.Il Report di CO2 Coalition.org
Riportiamo i pareri sull’argomento di, Richard Lindzen Professore emerito di scienze della terra, atmosferiche e planetarie, Massachusetts Institute of Technology e di William Happer Professore emerito di fisica, Università di Princeton.Gli Stati Uniti e i paesi di tutto il mondo stanno perseguendo con vigore normative e sussidi per ridurre le emissioni di anidride carbonica a zero netto entro il 2050, partendo dal presupposto, meglio affermato dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), che “le prove sono chiare che l’anidride carbonica (CO2) è il principale motore del cambiamento climatico” ed è “responsabile di oltre il 50% del cambiamento”.Siamo fisici di professione con una competenza specifica nella fisica delle radiazioni, che descrive come la CO2 influenza il flusso di calore nell’atmosfera terrestre.La fisica dell’anidride carbonica è che la capacità della CO2 di riscaldare il pianeta è determinata dalla sua capacità di assorbire calore, che diminuisce rapidamente all’aumentare della concentrazione di CO2 nell’atmosfera. Questo fatto scientifico sulla CO2 cambia tutto sulla visione comune della CO2 e del cambiamento climatico.La CO2 è così dannosa e provoca l’effetto serra?
Con l’attuale concentrazione di CO2 nell’atmosfera di circa 420 parti per milione, quantità aggiuntive di CO2 hanno poca capacità di assorbire calore e quindi ora sono un debole gas serra. A concentrazioni più elevate in futuro, la capacità dei futuri aumenti di riscaldare il pianeta sarà ancora più piccola. Ciò significa anche che la comune ipotesi che l’anidride carbonica sia “il principale motore del cambiamento climatico” è scientificamente falsa.In breve, più anidride carbonica non può causare un riscaldamento globale catastrofico o condizioni meteorologiche più estreme. Né possono farlo i gas serra metano o protossido di azoto, i cui livelli sono così piccoli da essere irrilevanti per il clima.Definire l’ulteriore CO2 atmosferica come “inquinamento da carbonio” è una totale assurdità. Più CO2 non fa male.Al contrario, fa due cose buone per l’umanità:- Fornisce un leggero e benefico aumento della temperatura, molto inferiore alle fluttuazioni naturali.
- Crea più cibo per le persone in tutto il mondo, di cui parleremo più avanti.
Gli sforzi per raggiungere lo Net Zero avranno un effetto banale sulla temperatura
Una quantità maggiore di gas serra atmosferico, CO2 , aumenterà la temperatura, ma solo di poco. Il modo in cui i cambiamenti nei gas serra atmosferici influenzano il trasferimento di radiazione è descritto da precise equazioni fisiche che non hanno mai fallito nel descrivere le osservazioni del mondo reale.Abbiamo applicato queste formule agli sforzi massicci degli Stati Uniti e del mondo per ridurre le emissioni di CO2 a zero netto entro il 2050 in un documento che raccomandiamo a coloro che hanno una formazione tecnica. Dimostriamo che tutti gli sforzi per raggiungere emissioni nette zero di anidride carbonica, se pienamente implementati, avranno un effetto banale sulla temperatura:- Obiettivo Net Zero negli Stati Uniti entro il 2050: evita un aumento della temperatura di soli 2/100 °F (0,02 °F) senza feedback positivo e di soli 6/100 °F (0,06 °F) con un feedback positivo di 4, solitamente integrato nei modelli del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) delle Nazioni Unite.
- Emissioni nette pari a zero in tutto il mondo entro il 2050: evita un aumento della temperatura di soli 13/100 (0,13 °F) o 50/100 °F (0,50 °F) con un fattore di feedback positivo pari a 4.
Politiche Net Zero
Negli Stati Uniti e nel resto del mondo, le normative e i sussidi Net Zero avranno effetti disastrosi.Il principale tra questi sarebbe la proposta di eliminazione dei combustibili fossili, che significherebbe l’eliminazione dei motori a combustione interna per i trasporti e altri usi, delle centrali elettriche che forniscono la maggior parte dell’elettricità mondiale, dei riscaldatori a gas e delle cucine e delle materie prime per i fertilizzanti azotati che consentono di nutrire quasi metà della popolazione mondiale.La devastazione economica risultante includerebbe enormi perdite di posti di lavoro, che si sono già verificate in luoghi in cui le normative e i sussidi Net Zero hanno distolto il capitale dagli investimenti in attività produttive e in tecnologie inefficaci come l’energia eolica e solare.Gli oppositori dei combustibili fossili ignorano le prove schiaccianti che dimostrano che l’aumento dell’anidride carbonica atmosferica dovuto alla loro combustione ha reso la Terra notevolmente più verde e incrementato la produzione agricola.Inoltre, vari paesi richiederanno l’acquisto di veicoli elettrici (EV), pompe di calore ed elettrodomestici. Richiederanno alle aziende di segnalare informazioni sulle emissioni di anidride carbonica e di altri gas serra. Tuttavia, poiché una maggiore quantità di anidride carbonica provoca un riscaldamento banale e benefico, questi dati sono irrilevanti, fuorvianti e molto costosi. Non dovrebbero essere richiesti.Più anidride carbonica significa più cibo
Contrariamente a quanto comunemente riportato, più anidride carbonica aumenta la quantità di cibo disponibile per le persone in tutto il mondo, ed è particolarmente utile nelle aree colpite dalla siccità. Raddoppiare l’anidride carbonica a 800 ppm, ad esempio, aumenterà le scorte alimentari globali di circa il 60% .Pertanto, le emissioni di anidride carbonica non dovrebbero essere ridotte, ma aumentate per fornire più cibo in tutto il mondo. Inoltre, non c’è alcun rischio di un riscaldamento globale catastrofico o di condizioni meteorologiche estreme perché l’anidride carbonica è ora un debole gas serra.Ridurre le emissioni di anidride carbonica ridurrà la quantità di cibo disponibile per le persone in tutto il mondo e non produrrà alcun beneficio per il clima.I combustibili fossili non devono essere eliminati
Net Zero richiede di eliminare i combustibili fossili perché producono circa il 90% delle emissioni di CO2 generate dall’uomo.Tuttavia, l’eliminazione dei combustibili fossili non avrà alcun effetto sul clima poiché l’anidride carbonica è ora un debole gas serra. L’uso di combustibili fossili non deve essere eliminato e dovrebbe essere ampliato perché:- forniscono più anidride carbonica che produce più cibo:
- sono utilizzati per produrre fertilizzanti azotati che consentono di nutrire circa metà della popolazione mondiale;
- forniscono energia affidabile ed economica per le persone ovunque, in particolare per i due terzi della popolazione mondiale senza un adeguato accesso all’elettricità.
Le decisioni del Presidente USA Donald J. Trump
Con l’Ordine esecutivo 14154 del 20 gennaio 2025 UNLEASHING AMERICAN ENERGY (Liberare l’energia americana) e la revoca del precedente Ordine esecutivo 14027 del 7 maggio 2021 del Presidente Joe Biden, che istituiva l’Ufficio di Supporto ai Cambiamenti Climatici (CCSO) per affrontare la presunta crisi climatica globale; il 47° Presidente Donald J. Trump al suo secondo mandato, sta rivoluzionando il panorama delle politiche ambientali e climatiche negli Stati Uniti.Negli ultimi anni, i regolamenti onerosi e ideologicamente motivati imposti da questo Ufficio, hanno impedito lo sviluppo delle risorse naturali come Gas e Petrolio, limitato la generazione di elettricità affidabile e conveniente, ridotto la creazione di posti di lavoro e inflitto alti costi energetici ai cittadini americani.Questi alti costi energetici hanno devastato i consumatori americani aumentando i costi di trasporto, riscaldamento, servizi pubblici, agricoltura e produzione, e indebolito la sicurezza nazionale degli USA.Il costo sociale del carbonio
La Sezione 6 (a) dell’Ordine esecutivo 14154 recita: (a) In tutte le aggiudicazioni di autorizzazioni federali o nei processi normativi, tutte le agenzie devono aderire solo ai requisiti legislativi pertinenti per le considerazioni ambientali e qualsiasi considerazione che vada oltre questi requisiti viene eliminata.Nell’adempiere a tutti questi requisiti, le agenzie devono utilizzare rigorosamente le metodologie di valutazione più solide a loro disposizione e non devono utilizzare metodologie arbitrarie o motivate ideologicamente.Tra i vari commi spicca il comma (c) dedicato al Carbonio:Il calcolo del “costo sociale del carbonio” è caratterizzato da carenze logiche, una base debole nella scienza empirica, politicizzazione e l’assenza di un fondamento nella legislazione.Il suo abuso rallenta arbitrariamente le decisioni normative e, rendendo l’economia degli Stati Uniti non competitiva a livello internazionale, incoraggia un maggiore impatto umano sull’ambiente, offrendo ai produttori di energia stranieri meno efficienti una quota maggiore del mercato globale dell’energia e delle risorse naturali.Di conseguenza, entro 60 giorni dalla data di questo ordine, l’amministratore dell’EPA emetterà una guida per affrontare queste inadeguatezze dannose e dannose, inclusa la considerazione di eliminare il calcolo del “costo sociale del carbonio” da qualsiasi decisione di autorizzazione o regolamentazione federale.Cosa faremo in Europa?
L’UE potrebbe valutare l’introduzione di misure come una tassa sul carbonio alle frontiere per compensare eventuali vantaggi competitivi delle industrie statunitensi derivanti da normative ambientali meno stringenti. Tuttavia, tali azioni potrebbero complicare le relazioni commerciali transatlantiche e richiederebbero delicate negoziazioni diplomatiche.Inoltre il farraginoso quadro normativo per le tecnologie a zero emissioni nette, aggiunge ulteriori difficoltà causando la fuga degli investimenti privati nelle catene del valore legati all’offerta di energia rinnovabile causando la riduzione la creazione di posti di lavoro.È prevedibile che l’UE si ostinerà fino allo stremo per conseguire la neutralità climatica entro il 2050, imponendo alti costi energetici ai propri cittadini ormai insostenibili anche per le grandi aziende prossime al fallimento, e che stanno devastando interi settori come: trasporto, agricoltura e produzione industriale, e indebolendo irrimediabilmente la economie dei Paesi membri.